Come si nomina il Responsabile della Transizione Digitale e quali competenze deve avere?

Diritti Digitali dei Cittadini: come un Comune di 7610 abitanti ha dato questa importante possibilità ai suoi utenti

Vediamo insieme un caso reale all’interno di un Comune di 1.523 abitanti.

Quando martedì 28 Novembre sono arrivato in quel piccolo comune della provincia di Varese sapevo che non mi aspettava una mattina semplice…

Organizzare la digitalizzazione in un Ente di 1523 abitanti e 7 impiegati è più complesso di quanto possa sembrare!

Non riesco mai a trovare parcheggio vicino al Palazzo Comunale, quindi mi incammino con la mia borsa, dove il quaderno degli appunti non manca mai, ripassando l’organizzazione dell’incontro e pensando a quanto faccia freddo.

I giardini delle bellissime villette della zona residenziale sono ricoperti dalle prime gelate di fine autunno, l’odore del caffè fuoriesce dalle finestrelle di legno semi-aperte del piccolo bar al centro della piazza dove all’interno si sentono gli anziani del paese discutere di calcio.

Non me ne curo più di tanto, ho già il mio bel da fare senza pensare alla Nazionale di calcio che non sarà ai prossimi mondiali 2018.

Arrivo, saluto le mie ragazze che gentili mi offrono il caffè (si fa per dire… perché io non lo bevo mai, ripiego sempre su un tè) e poi ci chiudiamo in Sala Consiliare con il Segretario, il Sindaco e il Responsabile dei Sistemi Informativi.

Ci siamo proprio tutti, o almeno credo, così inizio a mostrare come vorrei riorganizzare i processi per la digitalizzazione.

Ma una semplicissima domanda ferma tutto…

“Chi avete nominato come Responsabile della Transizione Digitale?”

Chiedo io.

Silenzio.

Vedo che tutti si guardano tra di loro e poi il Sindaco sottovoce dice: “al momento nessuno ha ancora questo incarico”.

“Nessun problema”, dico io: “Lo decidiamo adesso insieme e poi voi farete solamente l’atto di nomina”.

Ed è così che iniziano 50 minuti di accesa discussione: nessuno vuole prendersi questa responsabilità.

Il Responsabile dei Servizi Informativi si rifiuta perché, giustamente, dice di non avere le giuste conoscenze normative.

Il Segretario dice che non è di sua competenza, il Sindaco cerca di convincere la Responsabile della Segreteria che impallidisce.

Io ascolto in silenzio.

Rifletto su quanto è complicato anche solo il passo preliminare alla digitalizzazione in un comune che si affaccia solo ora alla problematica.

Se non riusciamo a nominare il Responsabile della Transizione non possiamo realizzare il CAD, non stiamo rispettando la normativa: ci saranno sanzioni e ripercussioni anche molto gravi!

Ma chi è il Responsabile della Transizione Digitale (RTD)?

Il nome di questa figura probabilmente rende già una prima idea del ruolo che deve avere.

Il Responsabile per la Transizione Digitale (RTD) è infatti colui che, scelto tra il personale interno, è dotato di adeguate competenze di informatica giuridica e supervisiona il percorso digitale che l’Ente deve compiere.

Le sue responsabilità e i compiti che deve svolgere sono elencati nella prima parte dell’articolo 17 del CAD, descrivendo l’ufficio a cui fa capo, ovvero un ufficio dirigenziale generale a cui è affidata la transizione alla modalità operativa digitale e i conseguenti processi di riorganizzazione.

Responsabile della Transizione Digitale: come si nomina?

Essendo un atto di organizzazione interna è di competenza della Giunta Comunale che individua l’Ufficio, il Sindaco prende atto e assegna il Responsabile.

Ma esiste all’interno dell’Ente una figura con queste caratteristiche?

Probabilmente no, o almeno non in comuni che si affacciano solo adesso alla digitalizzazione.

Non perché non può esserci una persona in grado di acquisire le giuste competenze e conoscenze, magari dopo un corretto percorso di formazione, ma perché sappiamo quanto il personale è già oberato di lavoro, sappiamo che tutti gli Enti soffrono per mancanza di organico e sappiamo quanto è complesso seguire la normativa che sarà in continua evoluzione nei prossimi anni, soprattutto quando non si ha la giusta padronanza della materia.

Non ci si può improvvisare esperti eppure il Responsabile lo deve essere.

Visto che il CAD richiede espressamente che sia nominato all’interno dell’Ente e quindi deve essere scelto tra il personale, io, che non posso sostituirmi al Responsabile, posso però affiancarlo.

Posso farlo per le competenze che ho acquisito frequentando il Master GAD – Gestione dell’Amministrazione Digitale – presso l’Università di Pisa: 23 settimane di formazione su ogni aspetto digitale che riguarda la Pubblica Amministrazione e che quindi deve essere realizzato.

Posso farlo anche per le competenze che continuo ad acquisire lavorando in un’azienda che si occupa di servizi e formazione per la Pubblica Amministrazione da 12 anni.

Non ti sarà così ‘sottratta’ una risorsa al personale già in difficoltà, questa persona potrà continuare a svolgere il suo lavoro senza preoccuparsi di non riuscire a realizzare i compiti richiesti dalla nomina, senza preoccuparsi di dover sempre cercare informazioni, senza magari sapere da che parte girarsi, e avere il timore di non applicare la normativa nel modo corretto.

Il giusto indirizzo di innovazione te lo fornisco attraverso una continua e costante consulenza al Responsabile.

In accordo con quest’ultimo, dopo l’analisi dei processi, costruiamo insieme il percorso per la transizione al digitale e io ne seguirò lo sviluppo.