Magazine Transizione Digitale numero 1
Danimarca 88 – Italia 24
Data:
10 Ottobre 2018
Sarebbe un risultato clamoroso se si trattasse di una partita di basket. La nazionale danese non ha alcuna tradizione cestistica e non ha mai partecipato ad olimpiadi e campionati del mondo.
Nemmeno in Italia il basket è sport nazionale ma abbiamo comunque una consolidata tradizione.
Figurati! Un tale risultato scatenerebbe quindi la nostra amata Gazzetta delle Sport con titoli a quattro colonne:
“Fiasco Italia” “Vergogna mondiale” “Fine” “Tutto da rifare” “Anno zero del basket”
Ciò nonostante sono certo che la tua vita proseguirebbe senza grandi scossoni.
Arrivo al punto prima che questo magazine diventi carta straccia nelle tue mani. Che c’entra tutto questo con la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione?
Avrai naturalmente capito che non sto parlando di una partita di basket.
Si tratta comunque di una competizione che vede l’Italia nel ruolo di Cenerentola. Il risultato non è un numero buttato lì a caso.
Di quale competizione si tratta?
E’ qualcosa di molto più importante ed impattante sulla nostra vita quotidiana di una semplice partita di basket.
E’ il divario, in termini di accesso tramite internet, ai servizi della P.A. tra la Danimarca e l’Italia.
Nel 2016 l’88% dei danesi ha interagito con la P.A. attraverso internet.
Nello stesso anno solamente il 24% degli italiani ha utilizzato lo stesso strumento per comunicare con la P.A.
Peggio di noi hanno fatto solamente Bulgaria (19%) e Romania (9%). La media europea è del 48%.
Discutere sulle motivazioni di questa arretratezza comporterebbe la stesura di un trattato di centinaia di pagine e l’unica cosa che questo magazine NON vuole fare è proprio annoiarti con tecnicismi inutili. Ma se è vero che siamo il terzultimo paese in Europa, è anche innegabile che il processo di digitalizzazione, pur tra mille difficoltà, sia ormai irreversibile.
Indietro non si torna.
Dal 2012 al 2015 la percentuale di Enti che offre iter interamente online è salita dal 19% al 34%.
“Si vabbè Andrea, noi siamo piccoli Comuni”. “Se non digitalizziamo nessuno se ne accorgerà e i nostri cittadini verranno a richiedere il cartaceo come hanno sempre fatto”. “E’ un argomento che interessa le grandi Città e i grandi Comuni”.
Ti capisco. E comprendo anche il fatto che in assenza di potenziali sanzioni… chi te lo fa fare?
Ed è anche normale che la digitalizzazione debba riguardare principalmente i grandi Comuni e le grandi Città.
In effetti l’85,5% dei Comuni sopra i 60.000 abitanti ha una struttura interna che si occupa solo di Ict (Information and Communications Technologies) contro il 5,5% dei Comuni fino a 5.000 abitanti.
Comprensibile e normale viste anche le risorse a disposizione dei grandi centri urbani. Concordo pienamente!
Se non fosse che…
L’Italia ha una configurazione sociografica molto particolare.
Il 45,91% della popolazione vive in Comuni fino a 5.000 abitanti. Se allarghi un po’ il cerchio scoprirai che:
il 66,61% della popolazione vive in Comuni con meno di 50.000 abitanti
41.696.255 abitanti su 60.483.973 (dati al 01/01/2018) vivono in Comuni con meno di 50.000 abitanti.
Che cosa significa questo? Semplice.
L’Italia vuole raggiungere standard europei? Allora la digitalizzazione dovrà per forza passare dai piccoli Comuni.
Non c’è altra strada.
Ipotizziamo che il 100%(!!) degli abitanti dei Comuni con più di 50.000 abitanti interagisca con la P.A. esclusivamente attraverso internet.
Quale sarebbe il tasso di digitalizzazione italiano?
Il 34% (visto che solo tale percentuale di italiani vive in questi comuni). Nemmeno in linea con la media europea che, ti ricordo, è il 48%.
Il tuo Comune ha quindi un ruolo importantissimo nella trasformazione del nostro Paese.
TU!! hai un ruolo importantissimo.
Che tu sia il Sindaco, il Segretario Comunale, il responsabile dell’Ict o altro, solamente la tua lungimiranza può contribuire a colmare il “gap” del nostro Paese con il resto d’Europa (e del mondo!).
Anche se ti senti ininfluente e poco considerato rispetto ai Comuni più grandi, devi sapere che il progresso dell’Italia passa anche da te.
Il solo fatto che tu stia leggendo questo magazine, ti pone anni luce avanti rispetto alla maggioranza delle Amministrazioni locali (anche grandi). La maggioranza degli amministratori locali vive nell’illusoria convinzione che la digitalizzazione sia possibile solamente nel momento in cui saranno dotati di maggiori risorse.
Li capisco e ti capisco.
Da dieci anni, gli enti locali non hanno potuto fare nuove assunzioni. Nei comuni più piccoli mancano completamente gli under 50.
Mancano competenze e spesso i soldi.
E anche laddove i soldi ci sono, non ti puoi certamente permettere di creare un ufficio interamente dedicato all’Ict. Anche in questo caso concordo con te!
Se non fosse che…
Numerosi studi dimostrano come nei Paesi dove ormai l’interazione attraverso internet tra P.A. e cittadino è ormai la norma (come appunto in Danimarca)
il successo dipenda per l’80% dai cambiamenti manageriali e politici e solamente il 20% dalla tecnologia
Ora, non fraintendermi.
Senza un minimo di risorse non puoi fare nulla. Ma è anche vero che avere le risorse per acquistare una Formula 1, non significa essere in grado di guidarla.
Ci vuole un click mentale che ti spinga a voler diventare da guidatore della domenica a pilota, affrontando tutti i passaggi necessari.
E per farlo hai bisogno di qualcuno che ti affianchi nelle diverse manovre preparatorie di messa in moto, di guida per poi avere il pieno controllo del bolide.
Ma che cosa significa digitalizzazione nella PA?
Significa semplicemente rendere tutto “elettronico”? Non è proprio la definizione corretta. Cercherò comunque di semplificare il concetto.
La digitalizzazione coinvolge all’interno del Comune 5 aree:
- Dematerializzazione dei processi
- Misure minime di sicurezza Ict
- Trasparenza Amministrativa
- Diritti digitali dei cittadini
- GDPR
Queste 5 aree non sono dei compartimenti stagni. Non puoi intervenire singolarmente su uno dei comparti senza coinvolgere inevitabilmente anche gli altri. Sono dei vasi intercomunicanti che dialogano tra loro.
Un ulteriore problema è che ognuno ha la sua normativa, le sue regole, il suo sistema sanzionatorio.
La difficoltà nel mettere in atto il processo di digitalizzazione sta quindi nel saper coordinare le varie attività che devono essere intraprese in ogni comparto
Non si tratta di essere degli esperti informatici. Non è questo che ti deve preoccupare (tra l’altro credo ci sia la fila di esperti informatici che bussano alla tua porta).
La tua attenzione deve porsi nel coordinamento delle varie attività che porteranno il tuo Comune ad essere all’avanguardia.
Ripeto NON devi diventare un esperto informatico.
“TRANSIZIONE DIGITALE” è l’unico magazine sulla digitalizzazione nelle P.A. rivolto ai Comuni fino a 25.000 abitanti e nasce proprio per darti informazioni e indicazioni sui 5 comparti che sono coinvolti nel processo di digitalizzazione.
In questo magazine troverai:
- le analisi tecniche dei professionisti specializzati in ognuno dei comparti
- numerose schede “tutorial” per monitorare i vari passaggi obbligatori
- aggiornamenti sulle normative
- interviste agli specialisti
- le esperienze dirette dei Comuni della tua provincia
Lavoro da 12 anni come imprenditore in ambito informatico nella Pubblica Amministrazione.
Puoi sicuramente capirmi quando ti confido che come imprenditore le lungaggini burocratiche e i tempi biblici della P.A. mi hanno messo spesso in difficoltà. Ma non per questo mi sono demoralizzato, anzi.
Ho rinunciato ad una più agiata carriera da nerd come analista – programmatore, per inseguire il sogno di contribuire a migliorare il mio Paese. In questo articolo ti ho svelato come il progresso passi inevitabilmente attraverso la digitalizzazione e la semplificazione della P.A.
Non c’è altra strada.
Per questo ho creato il primo Team di Specialisti dedicato esclusivamente alla digitalizzazione dei Comuni fino a 25.000 abitanti. Conoscerai i miei collaboratori uno ad uno nei prossimi articoli e nei prossimi numeri.
Perchè solo Comuni fino a 25.000 abitanti?
Perchè hanno esigenze completamente diverse dai Comuni medio grandi. Questi ultimi molto spesso hanno un ufficio Ict dedicato e figure specializzate.
Hanno bilanci attraverso i quali riescono a sostenere in autonomia un simile sforzo economico.
“Transizione Digitale” nasce invece per il tuo Comune. Ti aiuterà a monitorare il percorso verso la digitalizzazione fornendoti una mappa dettagliata.
Le incombenze sono molte, le normative articolate e confuse, le trappole disseminate ad ogni passo.
Una guida è indispensabile per mantenere la giusta rotta.
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