Protocollo d’intesa tra Corte dei conti e AGID per la promozione e la verifica della trasformazione digitale della PA

Protocollo d'intesa tra Corte dei conti e AGID per la promozione e la verifica della trasformazione digitale della PA

… guai seri in arrivo se non ti dai una mossa!

Sono del 10 Dicembre 2018 le firme del presidente protempore Buscema in rappresentanza della Corte dei conti e il Commissario Straordinario per l’attuazione dell’Agenda Digitale Attias.

Seppure rimane per ora un protocollo di intesa e le parole siano diplomaticamente calibrate, il fine pare proprio quello di “far paura” per davvero a quelle amministrazioni che continuano a non investire soldi pubblici nella Transizione Digitale.

Protocollo d’intesa tra Corte dei conti e Agid per la promozione e la verifica della trasformazione digitale della PA

La Corte dei Conti, infatti, è organo di rilievo costituzionale, autonomo ed indipendente da altri poteri dello Stato.

La Costituzione le affida importanti funzioni di controllo (art. 100 Costituzione) e giurisdizionali (art. 103 Costituzione) definendola “organo ausiliario”. Con ciò si intende che essa coadiuva gli organi titolari di funzioni legislative, di controllo ed indirizzo politico, esecutive e di amministrazione attiva.

Tra gli ambiti d’azione (art. 5) il punto 3 riporta che particolare attenzione sarà riservata ad alcuni aspetti delle linee di azione richieste dal Piano Triennale, tra cui, a titolo esemplificativo:

l’adesione alle piattaforme digitali abilitanti (quali l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, PagoPA, SPID, Carta di Identità Elettronica, Domicilio Digitale, il punto di accesso di cui all’art. 64-bis del CAD, la piattaforma di analisi dei dati di cui all’art. 50-ter del CAD)

  • l’interoperabilità e la condivisione dei dati per l’implementazione di processi digitali integrati
  • la pubblicazione dei dati aperti
  • l’acquisto di software secondo le prescrizioni delle linee guida di riuso e open source
  • l’utilizzo degli strumenti messi a disposizione sui siti Designers Italia e Developers Italia, Docs Italia
  • la gestione dei progetti utilizzando le modalità di project management descritte nel Piano Triennale
  • l’implementazione delle misure minime di sicurezza informatica
  • la nomina del Responsabile per la Transizione Digitale (RTD) di cui all’art. 17 CAD
  • i risparmi di spesa conseguibili mediante l’eliminazione di iniziative locali che costituiscano sovrapposizione rispetto a quelle disponibili a livello nazionale.

Le modalità con cui opererà la Corte dei conti ancora non sono chiare, ma la breve validità del protocollo (15 settembre 2019 seppur estendibile) e la velocità con cui Attias abbia cominciato a muoversi dopo la nomina del 31 ottobre fa presagire guai seri a chi non pianificherà una strategia per la Transizione Digitale.