Trasparenza Amministrativa: il sito web del tuo Comune rispetta tutti gli obblighi previsti dalla normativa?

Trasparenza Amministrativa: il sito web del tuo Comune rispetta tutti gli obblighi previsti dalla normativa?

La Trasparenza Amministrativa rientra tra i compiti e i controlli che il Responsabile della Transizione Digitale nella Pubblica Amministrazione deve assicurare all’amministrazione poiché costituisce il canale di informazione digitale più completo, diretto e immediato per il cittadino.

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) è, per definizione, un organismo che vigila sulla corruzione nella P.A.: per un Ente essere oggetto del suo interesse non è mai cosa buona e giusta.

Non fraintendermi.

Non ho il minimo dubbio sulla regolarità delle attività e dei processi all’interno della tua Amministrazione.

Nemmeno del fatto che anche le rarissime violazioni siano conseguenza di errori commessi in buona fede.

Devi sapere però che l’ANAC ha occhi e orecchie.

Anche se non fai nulla di male, molto spesso agisce in seguito a deduzioni conseguenti al tuo comportamento.

Cosa significa e perché te ne sto parlando in un articolo sulla trasparenza?

Perchè anticorruzione e trasparenza sono i due lati della stessa moneta.

La trasparenza è uno degli antidoti alla corruzione e all’illegalità

Dove c’è riservatezza, segreto, opacità è facile che possano esserci condotte illecite dei funzionari pubblici.

Se invece rendi la tua Amministrazione una casa di vetro, rendi palese il fatto che non hai proprio nulla da nascondere.

Se tutto è alla luce del sole, nulla potrà essere nascosto.

Uno degli errori che non devi commettere, è quello di credere che la trasparenza serva solo a stimolare la curiosità dei cittadini di conoscere stipendi di politici e burocrati.

Credi veramente che i cittadini siano solo dei “guardoni digitali”?

Alcuni lo sono, hai ragione…

I guardoni sono sempre ben appostati.

Proprio l’ANAC però ha verificato che il maggior interesse dei cittadini quando accedono per la consultazione delle piattaforme digitali, si concentra su quelle attività a maggior rischio illegalità (appalti e delibere di giunta) piuttosto che su quelli che potrebbero apparire di maggior curiosità (stipendi di politici e burocrati).

I cittadini sono attenti.

Dopotutto anche tu nella tua veste di privato cittadino lo sei.

Quando ti rapporti a banche, assicurazioni, fornitori, ti senti molto più tranquillo e sicuro quando questi si comportano in modo trasparente.

E più lo dimostrano con i fatti (chiarezza nei contratti, linguaggi comprensibili, ecc.) più ti affidi a loro con sicurezza.

Anche i cittadini del tuo piccolo Comune si comportano così. Più sei chiaro e trasparente con loro più ti considerano immacolato.

Per questo il primo passo che devi compiere è NON considerare la trasparenza come una serie di imposizioni per la tua Amministrazione ma come l’esercizio di un nuovo diritto per il cittadino.

Rispettare questo diritto ti spingerà inevitabilmente a rispettare tutti gli obblighi di trasparenza che la normativa ti impone.

Il cittadino ha ormai il pieno diritto di sapere e tu, per soddisfare questo suo diritto, hai il dovere di “mostrare”.

In questo obbligo, si nasconde però un vantaggio implicito che puoi sfruttare a tuo vantaggio.

Dando per scontato che tu non commetta fatti illeciti, rispettare le norme sulla trasparenza ti aiuterà a non attirare l’attenzione dell’ANAC.

Perchè? Ora te lo svelo….

Come ti dicevo, ANAC molto spesso ragiona per deduzione.

Se tu rispetti alla lettera le norme sulla trasparenza, non ha motivo di dubitare di te.

Nel caso in cui ti colga a violare una norma (ad esempio non pubblici il Piano Triennale per la prevenzione della corruzione e trasparenza) il dubbio si insinua come un tarlo nella mente del controllore.

Attirerai la sua attenzione come una pecora nera in mezzo ad un gregge di pecore bianche.

Significa che puoi essere l’amministratore pubblico più integerrimo, corretto, leale del mondo ma se non sarai trasparente l’ANAC rizzerà le antenne e sospetterà di te.

La prima cosa che farà sarà sanzionarti per riportarti sulla retta via.

Perchè ti dico questo?

Perché le sanzioni comminate agli amministratori comunali dal 2016 ad oggi, confermano questo “modus operandi” dell’ente.

Sanzioni che, ti ricordo, possono variare da un minimo di 500 euro ad un massimo di 10.000 euro e sono comminate nei confronti di coloro che rivestono cariche politiche, dirigenziali, di responsabilità oppure direttamente a carico dell’Amministrazione.

Nel 2016-2017 l’ANAC ha comminato sanzioni per 113.200 euro!

Mediamente, 1.200 euro ad OGNI:

  • Sindaco
  • Vice-Sindaco
  • Assessore
  • Responsabile Prevenzione, Corruzione e Trasparenza

dei Comuni sanzionati.

Non si tratta di sanzioni per vere e proprie attività corruttive.

Questi Amministratori sono stati sanzionati per non aver rispettato norme sulla trasparenza e in particolare, nella maggior parte dei casi, non hanno semplicemente pubblicato il PTPCT (Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza).

Il fatto però di essere stati sanzionati da un ente preposto al controllo della corruzione, rende tutto più complicato.

Questo per gli Amministratori può avere conseguenze molto gravi.

Tra un attimo ti spiegherò perché.

Prima voglio rivelarti quanto sono in regola i Comuni della provincia di Como e Varese.

Analizzando i siti internet istituzionali (al 30 giugno 2018) ho fatto delle scoperte interessanti (e purtroppo preoccupanti).

Tra i 293 siti istituzionali dei Comuni analizzati:

  • 187 hanno i contenuti aggiornati
  • 64 hanno una struttura che rispetta la normativa
  • 46 hanno contenuti in linea con la normativa.

Tenendo conto dei criteri con i quali ANAC ha, fino ad oggi, sanzionato le Amministrazioni…

58 risulterebbero a forte rischio sanzione!

Tieni presente che gli aggiornamenti dovevano essere eseguiti dalle Amministrazioni entro il 23 Dicembre 2016.

Sono passati quasi due anni durante i quali ANAC ha probabilmente tenuto conto delle difficoltà delle Amministrazioni nell’adottare le nuove procedure.

Prima o poi questa disponibilità potrebbe scemare e ANAC potrebbe iniziare a calcare la mano per riportare tutti sulla retta via.

Quanto rischiano i Comuni non in linea con la normativa?

Se ci basiamo sulla sanzione media, possiamo tranquillamente affermare 9.500 €.

Se applichiamo la massima – 10.000 euro a persona per mediamente 5 amministratori (Sindaco, vice, assessori, responsabile) – fa 50.000 euro a Comune.

Quindi nei soli Comuni delle province di Varese e Como…

L’ANAC potrebbe sanzionare fino a 2,9 milioni di euro (50.000×58) per la sola violazione dell’obbligo di pubblicazione del Piano Triennale.

Una sanzione da 9.500 euro potrebbe essere un danno economico poco rilevante per le tue tasche e per quelle della tua Amministrazione.

Sono d’accordo.

Come ti accennavo prima, c’è un danno indiretto ben più grave che devi prendere in considerazione quando ANAC decide di metterti nel mirino.

Un danno che comporterebbe irrimediabilmente la distruzione della tua reputazione e del tuo futuro politico.

Oltre al danno economico il danno maggiore sarà la tua credibilità nei confronti dei cittadini.

Cosa penseranno i cittadini del tuo piccolo Comune che, proprio grazie alla trasparenza, verranno a conoscenza che sei stato sanzionato da un ente ANTICORRUZIONE?

Concorderai con me che la fiducia dei cittadini nei confronti degli Amministratori pubblici non è ai massimi livelli.

Quindi per deduzione, senza tanti ragionamenti, vista la sanzione comminata da ANAC, penseranno che sei un corrotto.

Lo so che questo non è assolutamente vero!

Ma la mente umana ragiona per associazioni.

L’associazione nella mente del cittadino sarà molto semplice…

SANZIONE ANAC = AMMINISTRATORE CORROTTO

Nella mente del cittadino, ANAC significa ente che vigila sulla corruzione.

Nei piccoli Comuni la gente mormora.

Hai voglia a gridare che si tratta solo di una sanzione per “mancata pubblicazione” di un documento sul sito internet.

E i tuoi avversari politici?

Per loro, un invito a nozze.

Trovarsi come avversario un amministratore con la possibilità di definirlo “corrotto” grazie ad una sanzione di un ente ANTICORRUZIONE, sarà come sparare sulla croce rossa.

Non dovranno far altro che camminare sul tuo cadavere politico.

Ricorda sempre questa associazione…

“ANAC = Anticorruzione”, ergo…

“Sanzione ANAC = Corrotto”.

Come vedi, non è un problema legato a software, codici di programmazione o altre diavolerie informatiche.

Una mancata o errata pubblicazione è generalmente un errore dovuto a processi non chiari e definiti all’interno della tua Amministrazione.

Sono errori banali ma che ti potrebbero costare molto cari in termini economici e di reputazione se dovessero arrivare all’orecchio e all’occhio dell’ANAC.

Evitarli non è un’impresa impossibile.

Tutto si risolve stabilendo all’interno del Comune dei processi ben chiari e coordinando le varie aree: sicurezza ICT, diritti digitali, trasparenza e GDPR.